Per un territorio come l’Alta Langa, che affonda le proprie radici storiche nell’antichità, le tradizioni sono una realtà quotidiana che gli abitanti serbano gelosamente e con piacere cercano di trasmettere al visitatore.

Piccoli rituali familiari come i pranzi gioviali che seguono la vendemmia, la raccolta delle nocciole o la nascita del vitellino fanno ancor oggi parte della realtà e delle tradizioni locali.

Le feste legate ai Santi Patroni dei paesi sono eventi che gli abitanti di queste colline si tramandano da generazioni e che di anno in anno contribuiscono a far diventare sempre più ricche e coinvolgenti. Balli, canti, giochi e cene sull’aia a base di prodotti e vini locali accompagnano cerimonie religiose spesso toccanti e commoventi che durante tutto l’arco dell’anno vivacizzano la vita di queste colline.

Nel periodo primaverile, estivo ed autunnale alle feste religiose si aggiungono anche le sagre legate ai prodotti della natura, alle nocciole, ai formaggi, ai vini ed ai tartufi che diventano, oltre a momenti di festa e divertimento, anche occasioni di mercato e di promozione del territorio.


La storia

La storia post carolingia nelle Alte Langhe e fino al tardo medioevo è un susseguirsi di invasioni straniere e di signorotti locali tiranni in continua lotta tra di loro; proprio su queste colline si sono intrecciate la marca Aleramica, l’Arduinica e l’Obertenga.

Di quel periodo rimangono ancora castelli, torri e ruderi che evidenziano una storia complessa e contorta costruttrice ma anche distruttrice.

La religiosità dei nobili, dei borghesi e dei contadini ha lasciato ovunque i segni di una devozione che si è concretizzata in un’ architettura religiosa che ha attraversato i secoli, dai monasteri, ai santuari, alle chiese parrocchiali, ognuna con specificità artistiche apprezzabili.

CASTELLO DEI CALDERA DI MONESIGLIO
Secolo XVI
Imponente palazzo nobiliare, oggetto di lavori di restauro, è posto su di uno sperone a sbarrare la valle Bormida.

CASTELLO DEI MARCHESI DEL CARRETTO DI SALICETO
Secolo XVI
Posto nel cuore del centro storico, l’imponente edificio rinascimentale, è caratterizzato dalle torri angolari quadrate e, all’interno del cortile, dagli splendidi affreschi.

CASTELLO DI PRUNETTO
Secolo XII
Splendida struttura medioevale che svetta massiccia sulle valli Bormida e Uzzone e sovrasta le case del paese.


La letteratura

Sono luoghi di ispirazione letteraria, una felice costante che si perde nella notte dei tempi, furono infatti in molti ed in epoche diverse i cantori di queste colline.

Nella letteratura del ‘900 poi, hanno fatto storia e tendenza Amalia Guglielminetti, legata a Guido Gozzano e soprattutto i due grandi Pavese e Fenoglio.

Ogni angolo di strada, ogni piazza di paese, sono luoghi teatro dell’epopea contadina e partigiana di Beppe Fenoglio.

Anche Cesare Pavese amava molto queste terre alte; era solito farsi accompagnare dai suoi amici letterati sul muretto che da Castino guarda la Valle Bormida e le colline dell’Uzzone: lo testimonia una fotografia celebre che ha fatto il giro del mondo.